Buonasera lettori, come state?
Oggi è tempo di anteprime e devo ammettere che ho selezionato quelle, a mio avviso, più interessanti del momento. Il 5 maggio uscirà l’attesissimo romanzo di Francesca Diotallevi, vincitrice del concorso Neri Pozza sezione giovani. Ho avuto il piacere di riceverlo in anteprima e mi trovo già a pagina 60, inutile dirvi che amo Francesca e le storie che scrive. The dressmaker, edito Mondadori, è un libro che non aveva catturato la mia attenzione e ci è riusciuto solo grazie all’imminente uscita del film al cinema. Ho prenotato la visione in anteprima e sono curiosissima di andare a vederlo. Ritorna una delle mie autrici preferite, e sto parlando di Lucy Dillon. Inutile dirvi che sono rimasta un po’ spiazzata e incredula di fronte alla trama perchè parla di pet therapy. L’idea di aver affrontato questo tema prima di lei, è qualcosa che mi rende orgogliosa. Lo so che forse è difficile da capire, ma è come se ci fosse una sintonia tra di noi perchè amiamo scrivere storie dove i cani sono protagonisti. Infine abbiamo Le sorelle, un thriller che mi ricorda in qualche modo Le gemelle silenziose e credo si rivelerà davvero mozzafiato. Chissà se il tema delle gemelle/sorelle sarà il nuovo boom delle prossime pubblicazioni XD
Dentro soffia il vento
In un avvallamento tra due montagne della Val d’Aosta, al tempo della Grande Guerra, sorge il borgo di Saint Rhémy: un piccolo gruppo di case affastellate le une sulle altre, in mezzo alle quali spunta uno sparuto campanile.
Al calare della sera, da una di quelle case, con il volto opportunamente protetto dall’oscurità, qualche «anima pia» esce a volte per avventurarsi nel bosco e andare a bussare alla porta di un capanno dove vive Fiamma, una ragazza dai capelli così rossi che sembrano guizzare come lingue di fuoco in un camino.
Come faceva sua madre quand’era ancora in vita, Fiamma prepara decotti per curare ogni malanno: asma, reumatismi, cattiva digestione, insonnia, infezioni… Infusi d’erbe che, in bocca alla gente del borgo diventano «pozioni » approntate da una «strega» che ha venduto l’anima al diavolo. Così, mentre al calare delle ombre gli abitanti di Saint Rhémy compaiono furtivi alla sua porta, alla luce del sole si segnano al passaggio della ragazza ed evitano persino di guardarla negli occhi.
Il piccolo e inospitale capanno e il bosco sono perciò l’unica realtà che Fiamma conosce, l’unico luogo in cui si sente al sicuro. La solitudine, però, a volte le pesa addosso come un macigno, soprattutto da quando Raphaël Rosset se n’è andato.
Era inaspettatamente comparso un giorno al suo cospetto, Raphaël, quando era ancora un bambino sparuto, con una folta matassa di capelli biondi come il grano e una spruzzata di lentiggini sul naso a patata. Le aveva parlato normalmente, come si fa tra ragazzi ed era diventato col tempo il suo migliore e unico amico. Poi, a ventuno anni, in un giorno di sole era partito per la guerra con il sorriso stampato sul volto e la penna di corvo ben lucida sul cappello, e non era più tornato. Ora, ogni sera alla stessa ora, Fiamma si spinge al limitare del bosco, fino alla fattoria dei Rosset. Prima di scomparire inghiottita dal buio della notte, se ne sta a guardare a lungo la casa dove, in preda ai sensi di colpa per non essere andato lui in guerra, si aggira sconsolato Yann, il fratello zoppo di Raphaël… il fratello che la odia.
Ritornando su un tema caro alla letteratura di ogni tempo – l’amore che dissolve il rapporto tra una comunità e il suo capro espiatorio – Francesca Diotallevi costruisce un romanzo che sorprende per la maturità della scrittura e la solidità della trama, un’opera che annuncia un nuovo talento della narrativa italiana.
The dressmaker
Dungatar è una cittadina di provincia come tante altre, tranne che per un dettaglio: le donne di Dungatar si vestono come modelle di Parigi. Un giorno in città arriva la bella ed esotica Tilly, ritornata a casa dall’Europa per assistere la madre malata. Da vent’anni Tilly se n’è andata e sulla sua repentina partenza è calato un velo di disapprovazione e silenzio. Ora ha fatto ritorno, guardata con malizia e sospetto dagli abitanti molto perbene che vedono nella sua eccentricità estrosa una minaccia. Ma Tilly possiede un talento: è una stilista sorprendente. Con cautela nelle case iniziano a circolare voci sui meravigliosi abiti che confeziona e tra gli ammiratori c’è perfino il capo della polizia, lui stesso sarto provetto. Tilly inizia così a guadagnarsi vestito dopo vestito la fiducia della città e tutto sembra mettersi al meglio. Ma dal passato un segreto è pronto a riaffiorare, e proprio quando Tilly si innamora le cose cominciano ad andare terribilmente male…
Le sorelle
È la storia di un legame indissolubile come quello che lega due gemelle. Le sorelle di Claire Douglas è il racconto di una vita passata insieme e trascorsa all’insegna della condivisione. Quando una delle due sorelle muore, l’altra deve fare di tutto per sopravvivere. Ossessionata dalla morte della sua gemella, Abi decide di andare a fare una piccola vacanza a Bath. Ma quando incontra i due fratelli gemelli Bea e Ben la sua quasi ritrovata serenità comincia a vacillare. Abi sente di essere di nuovo entrata in quel cerchio magico privilegiato che è il rapporto unico tra due esseri umani che hanno condiviso per nove mesi il grembo materno. All’inizio si forma una nuova sintonia, un nuovo legame a tre, ma Abi comincia a ricevere delle lettere di minaccia, messaggi spaventosi che trova nella sua stanza. Ma lei sa di dover celare il segreto della gemella e di non poter e dover cedere alle minacce. E’ la capricciosa Bea ad aver scoperto ogni cosa e a minacciare la sua esistenza o è lei ad immaginarsi ogni cosa? Solo quando la verità verrà a galla sarà così spaventosa da spingere una delle due al collasso e forse alla morte. In Le sorelle, Claire Douglas descrive magistralmente il rapporto morboso e speciale che lega i gemelli, ma lo fa sul filo del terrore puro.
Il piccolo albergo della felicità
Con tutto quello che ha da fare per ristrutturare il suo bed&breakfast nella campagna inglese, Libby deve anche occuparsi di Bob, il cane della precedente proprietaria. Bob però ha una dote speciale: attraverso la pet therapy, aiuta le persone a ritrovare il sorriso. E Libby scopre di non poter più fare a meno di lui. Un giorno, mentre sta accompagnando Bob a una seduta in ospedale, incontrano una donna che ha avuto un incidente e ha perso la memoria. Libby decide di ospitarla nel suo albergo, sperando che la vicinanza di Bob possa aiutarla come ha fatto con lei. E la magia si compie. Tra quelle stanze calde e rassicuranti, piano piano i ricordi riaffiorano. L’amicizia con quel cucciolo buffo e invadente dà alla donna il coraggio di rimettere insieme i pezzi della sua vita, ma dovrà difendersi da una minaccia emersa dal passato.
Peperoncino fresco a colazione
Lars Thorvald ha tre amori nella vita: il suo lavoro di chef, sua moglie Cynthia e la figlia appena nata, Eva. Ma quando Cynthia, stufa della cucina del Midwest, si innamora del vino (e di un raffinato sommelier) e li lascia, Lars non si perde d’animo e decide di dedicare tutta la vita alla figlia insegnandole i segreti della sua passione culinaria.
Così Eva trova consolazione e felicità nei sapori esotici che il padre le fa conoscere: dal merluzzo salato ed essiccato marinato nella liscivia ai peperoncini piccanti ricoperti di cioccolato. E scopre di avere un dono rarissimo che si presenta solo una volta in una generazione: un palato eccezionale per i gusti piccanti. Il suo talento si trasforma presto in un lavoro e lei diventa lo chef misterioso che si nasconde dietro il menu del ristorante più alla moda del paese.
J. Ryan Stradal racconta ricette e personaggi per mostrarci cosa può accadere quando opposte personalità si incontrano: quelli che fanno il soffritto con il burro e quelli che lo detestano, quelli che sono ossessionati da antiche varietà di pomodori e quelli che non sanno nemmeno che esistono. Fino all’opulenta festa finale dove qualcosa di imprevisto potrebbe accadere.
Peperoncino fresco a colazione è un romanzo al contempo allegro e commovente che racconta la storia di una ragazza e il suo formidabile successo come chef, il rapporto tra una madre che se n’è andata e una figlia che impara a cavarsela da sola, e gli infiniti modi dolci e amari in cui la cucina può venire in soccorso delle nostre vite.
La ladra di ricordi
Cosa accomuna l’omicidio, ai giorni nostri, di una dolce, vecchia signora dalla vita irreprensibile e i grandi protagonisti dell’età repubblicana – Cesare, Lepido, Cicerone, Marco Antonio, la crudele moglie Fulvia e la piccola Clodia? È quello che dovrà scoprire un terzetto stranamente assortito, chiamato in causa per l’occasione. Isabella De Clio, giovane archeologa siciliana specializzata in arte antica, è bella, volitiva, preparatissima, ma ha un motivo particolare per temere la polizia. E il fatto che l’affascinante Mauro Caccia, l’uomo che la affianca nelle indagini, sia un commissario non l’aiuta più di tanto. Con loro c’è anche Giacomo Nardi, depresso professore di museologia e beni culturali… È l’inizio di una storia che intreccia la Roma del I secolo a.C.e l’Italia contemporanea, gli antichi intrighi politici e i mediocri baroni universitari dei nostri tempi,la violenza che si nasconde tra le mura di casa e la precarietà in cui i ragazzi di oggi, anchei migliori, sono costretti a crescere e a diventare adulti. Un romanzo fresco e ricco d’atmosfera, che si muove con agilità tra passato e presente, per un esordio che non passa inosservato.
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